Da qualche mese le ATS della Regione Lombardia hanno iniziato ad inviare ai medici che hanno prestato servizio di Guardia Medica dal 2007 al 2019 le istanze di ripetizione di indebito relativamente alla maggiorazione del compenso orario di 1 euro lordo, percepito sulla base di un accordo integrativo sottoscritto da Regione Lombardia con le organizzazioni sindacali.
L’accordo in questione è stato oggetto di una indagine della Procura della Corte dei Conti che ha portato all’apertura di un procedimento contabile contro i funzionari regionali che hanno sottoscritto tale accordo.
In molti casi, le cifre di cui viene chiesta la restituzione sono davvero ingenti, riguardando un arco temporale di circa 12 anni.
Va detto che le richieste inoltrate dalle ATS hanno più che altro valore cautelativo e di interruzione dei termini di prescrizione, in quanto non vi è stata ancora alcuna pronuncia giurisdizionale sulla eventuale illegittimità dell’accordo integrativo: il procedimento avrà infatti avvio solo nell’aprile 2021.
Inoltre, non vi è automatismo tra una eventuale sentenza di condanna a carico dei funzionari regionali ed il diritto delle ATS alla restituzione di detti importi, poiché andranno valutati diversi fattori tra cui la buona fede dei medici che, facendo affidamento sulla validità dell’accordo, hanno prestato in quegli anni la loro attività di guardia medica in favore dei non residenti senza percepire da questi ultimi alcuna remunerazione.
Allo stato, dunque, consigliamo ai medici di Continuità Assistenziale di non procedere alla restituzione delle somme richieste in attesa dell’esito del giudizio contabile e dell’accertamento delle eventuali sue conseguenze in capo ai professionisti: va comunque subito contestata ad ATS l’intervenuta prescrizione del diritto alla ripetizione delle somme relativamente agli anni eccedenti il termine di legge.